Salernitana, ricorso al Tar per il ripescaggio in Serie B. Gravina: "I playout andavano giocati"
La Salernitana prosegue la sua battaglia legale, davanti alla giustizia sportiva e ordinaria. Come viene riportato da SalernoToday, è stato infatti depositato dal pool legale - composto dai professori Francesco Fimmanò, Rino Sica e Federico Dinelli, il ricorso al Tar del Lazio: secondo le indiscrezioni, la società granata invoca il danno subito dai playoff disputati contro un avversario diverso da quello che era stato assegnato e, in contemporanea, chiede il ripescaggio in Serie B.
Ricordiamo i fatti: la Salernitana avrebbe dovuto affrontare il Frosinone lo scorso 19 maggio allo stadio Arechi, ma nella giornata precedente la Lega B (attraverso il comunicato numero 211) ha sospeso la disputa della partita senza indicare – come contesta la società granata – un riscontro formale del deferimento del Brescia per il caso dei crediti utilizzati per il pagamento di Inps e Irpet, poi rivelatisi inesistenti.
La Salernitana, dunque, ricorre al Tar del Lazio sia a scopo risarcitorio sia per domandare e ottenere la riammissione in Serie B per un format a 21 squadre. Un tema già affrontato in passato in sede sportiva e respinto dal Collegio di Garanzia del Coni. La respinta di tale ricorso è fra i motivi che ha spinto il club di Iervolino a ricorrere al Tar.
Intanto, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha parlato così a Il Mattino in merito alla situazione della Salernitana: “L’organizzazione del campionato è compito della Lega B e il presidente Bedin ha avvisato la Salernitana. In seguito, ho parlato direttamente con il presidente Iervolino e ho ricevuto in Federazione l’amministratore delegato Milan, proprio per informarli e spiegare le decisioni. Capisco la frustrazione, ma le regole vanno rispettate. Il playout si doveva giocare. La Salernitana ha presentato un’unica richiesta, cercando di sfruttare la situazione per chiedere una Serie B a 21 squadre, cosa che le norme non consentono. Mi dispiace per quanto accaduto in una realtà così importante del nostro calcio. Ho avuto l’impressione che qualcuno abbia cercato un pretesto per giustificare il mancato raggiungimento dell’obiettivo, che era alla portata. È irresponsabile cercare colpe altrove e alimentare una situazione già tesa. Le immagini viste all’Arechi non rendono giustizia alla storia e alla dignità della Salernitana”. Si prospetta un’estate rovente in sede di giustizia sportiva e non solo.
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